Le Iene hanno individuato alcuni racconti inediti sulla misteriosa morte di Gianmarco Pozzi la cui ipotesi di suicidio non convince i genitori della vittima.
Le Iene hanno seguito molto a lungo il cosiddetto giallo di Ponza, con diverse inchieste ed approfondimenti. L’inchiesta parla di come sia davvero morto Gianmarco Pozzi, il buttafuori che il 9 agosto del 2020 è stato trovato senza vita tra un muro e un’abitazione. Si è trattato di omicidio e, in quel caso chi è stato?
L’inchiesta de Le Iene
Le Iene hanno svolto tre inchieste per quanto concerne il giallo si Ponza. Nell’ultima, gli inviati hanno ascoltato due versioni contrastanti sulla morte di Gianmarco Pozzi. Una è la versione dell’amico e compagno di stanza Alessio e l’altra è quella di Vincenzo Pecere gestore del locale presso cui lavorava Gianmarco come buttafuori.
Secondo ciò che riportano Le Iene: “Oggi partiamo dai debiti che avrebbe contratto Vincenzo dopo aver perso al gioco in Slovenia “una cifra folle”, come racconta. Per ripianarlo avrebbe ricominciato a spacciare dopo i suoi precedenti per questo. Accumulando però un altro debito. Avrebbe restituito man mano i soldi, non tutti però al momento della morte di Gianmarco.”
Sul loro siti ufficiale si legge: “Questo non sarebbe però il suo unico debito in ambienti particolari. Ce ne parla una persona che per motivi di sicurezza preferisce restare anonima. Avrebbe lavorato come corriere con la terraferma laziale e fornitori importanti per conto di Vincenzo Pesce, che rifornirebbe i piccoli spacciatori dell’isola. Sostiene che il pagamento sarebbe avvenuto man mano. Si parlerebbe di un totale di debiti di 25mila euro. La sorella di Gianmarco è convinta che il suo omicidio possa essere un avvertimento contro il debitore, Pesce, per cui il ragazzo lavorava.”
L’inchiesta va poi avanti con altri intervistati speciali che metteranno altra benzina sul fuoco. Uno di questi è l’altro coinquilino di Gianmarco che ha preferito rimanere anonimo.